T-shirt con taschino – meglio se decorato – jeans con i risvolti alla caviglia, occhiali dalla montatura vintage e soprattutto, per gli uomini, barba e baffi: questo il marchio di fabbrica della moda hipster,
Il termine “hipster” viene coniato negli anni Quaranta e nasce per indicare una cultura o un movimento di giovani bohémien della borghesia ricca e media che risiedevano nei quartieri più “in” delle città. Oggi, invece, questo termine viene associato più frequentemente – per non dire totalmente – alla scena indie ed alternativa in generale che spesso e volentieri ricorda il movimento hippie con tratti però meno radicali e spesso improntato a stili di vita diversi dall’ordinario.
E dunque lo stile hipster oggi caratterizza una larga fetta di giovani e meno giovani, che portano come firma barba e baffi (talvolta rigorosamente impomatati e sistemati all’insù). Ed era proprio dagli anni Settanta, ormai quarant’anni fa, che la barba non assumeva una rilevanza così profonda. Più di quarant’anni fa nasceva però come una risposta al clima di quegli anni, una sorta di ribellione sociale, mentre oggi con la moda hipster prende un senso estetico del tutto nuovo, quasi filosofico. Ed è anche per questo che diventa importante la cura della barba: nel taglio ed anche nell’acconciatura!
La barba di un hipster, infatti, non solo deve essere tagliata nel modo giusto ma deve anche essere acconciata nella maniera migliore possibile; si pensi infatti a tutti i balsami e le cere per modellarla ad hoc, con i baffi all’insù rendendola morbida e lucente. Addirittura in Texas esiste un campionato mondiale di barba e baffi! Infatti, no alle barbe incolte e sì alla cura di sé.
Nonostante ciò, è comunque difficile definire e dare dei tratti universali alla moda hipster. Si tratta infatti di un movimento così differenziato per musica, abbigliamento e passioni da risultare difficilmente delineabile. Gli hipster sono tra noi, potrebbe esserlo vostro figlio, vostro fratello o il vostro vicino di casa… ma non preoccupatevi, non c’è nulla da temere! Vediamo adesso nel dettaglio chi sono e cosa ci racconta la moda hipster.
La sottocultura Hipster
Più di uno stile, più di una moda il movimento hipster si configura come una sottocultura. Con i loro stili di vita anticonvenzionali (partendo dal veganismo e passando per l’alimentazione bio, la musica e l’abbigliamento), sono primi a non dare a sé stessi l’etichetta di “hipster”, proprio per sfuggire alla convenzionalità di adottare delle etichette per descriversi e perché spesso il termine viene utilizzato come dispregiativo, proprio per designare queste personalità anticonformiste che vivono relativamente ai margini della società.
Mainstream a chi?
Lo scopo principale della moda hipster è quella di andare contro la moda, infatti gli hipster rifuggono da tutto ciò che è considerabile mainstream, dunque in voga. I loro accessori preferiti, però, sono rigorosamente targati Apple. Il loro mezzo di trasporto preferito? La bici. Infatti, è indiscutibile il loro rispetto per l’ambiente e l’amore per i prodotti a km 0. Mica male, vero?
I must have in fatto di abbigliamento
Pantaloni skinny, montature da nerd, t-shirt e maglioni con lo scollo a v e taschini decorati. Per gli hipster, la moda è comunque importantissima, quasi alla pari della musica che ascoltano o lo stile di vita che seguono; prediligono lo shopping nei negozi d’abbigliamento locali, quelli indipendenti e soprattutto i negozi vintage. Infatti, la moda d’altri tempi li affascina, specie quella tra gli anni ’60 e ’80.
La t-shirt
Con scritte provocatorie, ma anche minimal e monocromatiche, con lo scollo a V o le deliziose t-shirt col taschino colorato o decorato ad arte: queste sono le t-shirt preferite dagli hipster. Amanti del DIY (Do It Yourself, letteralmente fai-da-te), spesso i loro capi sono fatti da sé, ma quando ciò non accade gli hipster vanno alla ricerca delle magliette più stravaganti in circolazione.
Jeans skinny, ma non solo
Per donne e uomini, non c’è differenza: ogni hispter che si rispetti ha nel suo guardaroba uno skinny jeans, ma in linea generale le ragazze li preferiscono a vita alta; nell’ultimo anno, però, hanno iniziato a farsi strada anche i mom jeans ed i boyfriend jeans, popolarissimi negli anni ’80, e gli amati ed intramontabili leggings.
Occhiali da nerd
Che siano miopi, astigmatici o che la loro vista sia perfetta, l’hipster per eccellenza presenta anche un grosso paio di occhiali, sempre di rivisitazione vintage: predilette sono in questo caso le montature pesanti, nere come le Rayban Wayfarer, più intellettuali come le Clubmaster, o dalla montatura tonda e tartarugata. Ultimamente sono tornati molto di moda anche le montature in metallo, quelle semplici e rotonde (come quelle di John Lennon, per intenderci) oppure in stile aviatore, popolari anche tra i giovanissimi. E lo stesso discorso vale anche per gli occhiali da sole! Parola d’ordine è vintage!
Berretto di lana / Cappello con visiera
Come di sicuro avrete notato, gli hipster tengono particolarmente ai propri accessori: in inverno, è immancabile il berretto di lana, accessorio unisex insieme alla sciarpa (lunghissima e pesantissima, per essere sicuri di rimanere al caldo). In estate, invece, via libera ai cappelli con visiera di ispirazione anni ’90.
E le scarpe?
Le scarpe degli hipster sono uno degli accessori più vari, purché siano cruelty-free: anfibi, Converse, ballerine per le ragazze ed in generale, scarpe stringate in (eco)pelle!
In quest’ottica, anche calze e calzini hanno il loro ruolo: sbucano dai jeans e più sono stravaganti, più rendono il proprio look personale ed anticonformista. Infatti, gli hipster sono noti anche e soprattutto per la loro stravaganza.
La musica hipster
Come dicevamo, guai ad essere mainstream. Gli hipster sono i classici fan di gruppi musicali che non conosce nessuno, tratto del quale vanno particolarmente fieri anche per affermare i valori di cui abbiamo già discusso sopra. Sono esattamente quei tipi di persone che fanno affermazioni come “Vado al concerto di (gruppo X), li conosci?” e ad un piuttosto comune “No” rispondono “Beh, è naturale, la loro pagina Facebook ha solo cento fan e su Spotify hanno venti ascoltatori mensili. Metà di loro siamo io e la mia comitiva, comunque. Non sono mainstream, non li conosce nessuno“. Comunque, per la moda dilagante il Priceonomics ha stilato una lista dei gruppi più famosi tra gli hipster e tra di loro troviamo i Vampire Weekend, Sun Kil Moon, Burial, Phosphorescent e addirittura invece è stata stilata una lista nera di gruppi che invece non bisogna MAI definire hipster, come i The National, i Daft Punk o ancora gli Arcade Fire.
Oggi il termine hipster è tutt’altro che dispregiativo. La parola d’ordine del movimento è anticonvenzionalità, ma i valori perpetrati non sono davvero niente male. La non-moda hipster resiste ai cambiamenti e si classifica ancora oggi come una delle sottoculture più resistenti al passare del tempo, spopolando tra i giovani ma conquistando anche il cuore degli adulti. Insomma, essere fuori moda non è mai stato così fashion!